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lunedì 8 settembre 2014

La Lucchese vorrebbe sempre il Gubbio: ma un precedente insegna...


Probabilmente se potesse scegliere, la Lucchese vorrebbe sempre venire a Gubbio.
Tre partite, tre vittorie, tra Coppa e campionato, nell'ultimo decennio. Il copione magari è stato diverso, ma il risultato alla fine ha sorriso sempre ai colori rossoneri.
Eppure c'è una sconfitta che, a suo modo, è stata determinante per le fortune del Gubbio: non tanto per quel che è successo dopo, piuttosto per quello che non è successo.

Il giorno era il 4 ottobre, San Francesco, l'anno il 2009 ma di mansueto quella domenica non ebbe granchè. Il Gubbio di Torrente, fresco allenatore in prima squadra dopo esperienze nel settore giovanile del Genoa, è reduce da due sconfitte e un pareggio davanti al pubblico amico. E poco conta che quelle sconfitte siano condite da recriminazioni.
Arriva la capolista Lucchese che presenta in attacco tale Biggi, giocatore che già con la maglia del Castelnuovo Garfagnana aveva fatto male ai rossoblù. Finisce 2-1 guarda caso con doppietta di Biggi, che a due minuti dalla fine sigla la rete decisiva dagli undici metri. A poco serve l'acuto di Alessandro Marotta che, segnerà impercettibilmente anche nel match di ritorno al Porta Elisa – quello finito 1-1 – e che l'anno dopo vestirà proprio la maglia Lucchese.

Ebbene nel dopo gara in molti si aspettano l'esonero di Torrente: in 7 partite l'ex capitano genoano ha messo insieme appena 8 punti, frutto di 2 vittorie e un pareggio esterni e uno straccio di punto, con il Bellaria, su 4 gare giocate in casa.
Un clichè neanche nuovo considerando che anche negli anni precedenti il Gubbio aveva viaggiato alla media di due allenatori a stagione.

Stavolta non va a finire così. E' il dg Simoni ad insistere con Torrente, la società lo segue e si fida, la sconfitta con la Lucchese resta presto alle spalle e al termine della stagione a brindare saranno entrambe le squadre: i toscani vittoriosi con promozione diretta e il Gubbio trionfante nella finale play off di San Marino.
Non abbiamo la controprova, ma di certo un esonero nel post-gara con la Lucchese, quel 4 ottobre, avrebbe escluso tutto quanto accaduto nei due anni successivi. E in una sorta di sliding doors, mai scelta societaria fu più lungimirante.
Un precedente, all'insegna della fiducia e della prudenza, che torna buono anche di questi tempi...


Rubrica "Il Rosso e il Blu" in "Fuorigioco" di lunedì 8 settembre 2014

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